dimarts, 11 de gener del 2022

DACIA MARAINI, VIDA I LITERATURA






Dacia Maraini, escriptora italiana, va néixer a Florència, l'any 1936, el mateix any que Olga Xirinacs. Ha escrit poesia, narració per a infant, poemes, assaigs i teatre. Va néixer en un família molt ben situada econòmicament i cultural. 

La seva obra s'interessa per qüestions socials i històriques de la dona. Ha col·laborat en el cinema, escrivint guions per a Ferreri, Von Trotta i Pasolii. 

És una autora fàcil de trobar traduïda al castellà. Entre les seves obres traduïdes al català destaquen Dones meves (Institució Alfons el Magnànim, 1992), Històries de gossos per a una nena (Cruïlla, 2002) i Passos lleugers (Edicions 96, 2009), a banda de La llarga vida de Marianna Ucria.

Des de fa anys és candidata al Nobel. Ha rebut un munt de reconeixements com ara el prestigios premi Strega.



Alguns poemes



SE AMANDO TROPPO

Se amando troppo
si finisce per non amare affatto
io dico che
l'amore è una amara finzione
quegli occhi a vela
che vanno e vanno su onde di latte
cosa si nasconde mio dio
dietro quelle palpebre azzurre
un pensiero di fuga
un progetto di sfida
una decisione di possesso?
la nave dalle vele nere
gira ora verso occidente
corre su onde di inchiostro
fra ricci di vento
e gabbiani affamati
so già che su quel ponte
lascerò una scarpa, un dente
e buona parte di me





DILUVIO DOLCE


Ho in mente un diluvio dolce
una leggera caduta di sassi
forse quell’uccello chiaccherino
che ieri mattina si è fermato sul ramo
sotto la finestra
con le mie scarpe da suora
su per salite ventose
io ti chiedo solo di essere te
non quegli altri che ti innamorano
tanti vestiti appesi
tanti colletti flosci
sotto il lume un uomo legge
seduto con le mani in grembo
l’insegna dei tabacchi
butta una luce quadrata
il passo cauto del gatto sull’asfalto
aspetto che torni l’uomo
che ho amato un milione di anni fa.



Donne mie


Donne mie illudenti e illuse che frequentate le università liberali,
imparate latino, greco, storia, matematica, filosofia;
nessuno però vi insegna ad essere orgogliose, sicure, feroci, impavide.
A che vi serve la storia se vi insegna che il soggetto
unto e bisunto dall’olio di Dio è l’uomo
e la donna è l’oggetto passivo di tutti
i tempi? A che vi serve il latino e il greco
se poi piantate tutto in asso per andare
a servire quell’unico marito adorato
che ha bisogno di voi come di una mamma?
Donne mie impaurite di apparire poco
femminili, subendo le minacce ricattatorie
dei vostri uomini, donne che rifuggite
da ogni rivendicazione per fiacchezza
di cuore e stoltezza ereditaria e bontà
candida e onesta. Preferirei morire
piuttosto che chiedere a voce alta i vostri
diritti calpestati mille volte sotto le scarpe.
Donne mie che siete pigre, angosciate, impaurite,
sappiate che se volete diventare persone
e non oggetti, dovete fare subito una guerra
dolorosa e gioiosa, non contro gli uomini, ma
contro voi stesse che vi cavate gli occhi
con le dita per non vedere le ingiustizie
che vi fanno. Una guerra grandiosa contro chi
vi considera delle nemiche, delle rivali,
degli oggetti altrui; contro chi vi ingiuria
tutti i giorni senza neanche saperlo,
contro chi vi tradisce senza volerlo,
contro l’idolo donna che vi guarda seducente
da una cornice di rose sfatte ogni mattina
e vi fa mutilate e perse prima ancora di nascere,
scintillanti di collane, ma prive di braccia,
di gambe, di bocca, di cuore, possedendo per bagaglio
solo un amore teso, lungo, abbacinato e doveroso
(il dovere di amare ti fa odiare l’amore, lo so)
un’ amore senza scelte, istintivo e brutale.
Da questo amore appiccicoso e celeste dobbiamo uscire
donne mie, stringendoci fra noi per solidarietà
di intenti, libere infine di essere noi
intere, forti, sicure, donne senza paura


Alguns enllaços:

https://libroemmagunst.blogspot.com/2016/09/dacia-maraini-4-poemas-4.html

https://ca.wikipedia.org/wiki/Dacia_Maraini

https://elpais.com/cultura/2013/07/03/actualidad/1372859224_269445.html